sabato 28 novembre 2009

Presepe, Presepio, Praesaepio: il Presepe di ieri e di oggi

La parola Presepe (o Presepio, che dir si voglia) deriva dal latino Praesaepio: Mangiatoia ed è formato dall'unione di Prae:davanti, prima, innanzi e saepes:recinto; quindi "luogo che ha davanti un recinto".


Nell'accezione moderna, invece il presepe è la rappresentazione visiva della nascita di Cristo. Il Presepe vede affondare le sue radici (non propriamente cristiane) tra gli antichi etruschi e latini: costoro veneravano le figure dei Lari o Lares familiares, spiriti dei familiari defunti che vegliavano sul buon andamento della famiglia. Ogni antenato veniva rappresentato con una statuetta, di terracotta o di cera, chiamata sigillum (da signum = segno, effigie, immagine).

Le statuette venivano collocate in apposite nicchie e, in particolari occasioni, onorate con l'accensione di una fiammella. Anche questa usanza, ovviamente, fu assimilata dal cristianesimo incombente su Roma e. intorno al 20 dicembre, con l'approssimarsi del Natale veniva celebrata la festa così detta "Sigillaria", durante la quale i parenti si scambiavano le statuine dei lari defunti durante l'anno.

In attesa del 24 dicembre (la nostra vigilia di Natale) i bambini delle famiglie dovevano lucidare queste statuine e inserirle a loro piacimento dentro un recinto....e, la notte della vigilia, prima di andare a dormire la famiglia si riuniva per invocare la protezione degli avi e lasciare ciotole con cibo e vino dinnanzi al recinto del presepe. Il mattino dopo (il nostro Natale) al posto delle ciotole, i bambini trovavano giocattoli e dolci, "portati" dai loro nonni e bisnonni morti.

La leggenda che vuole che porti la Natività così com'è oggi nella storia moderna vede come protagonista San Francesco d'Assisi che, dopo il suo viaggio in Palestina e in Betlemme in particolare aveva conservato una predilezione particolare per il Natale e il piccolo Greggio, con le sue montagne e i suoi paesaggi gli ricordava proprio quel paesaggio. Allora, Francesco andò dal Papa (allora Innocenzo) per chiedere il permesso di rappresentarla. Così, per la Notte di Natale del 1223, in quel di Greccio ha luogo la prima rappresentazione del Presepe vivente e primo presepe "moderno" della storia del cristianesimo.

Da allora in poi, piano piano, prima nelle chiese poi nelle cappelle nobiliari, nelle case dei nobili e, infine nelle case della gente comune con alle spalle una tradizione cristiana, all'albero di Natale è sempre, o quasi, affiancata anche una miniatura(dipende dallo spazio disponibile e dal denaro a disposizione) della Natività di Betlemme come simbolo del Natale.

La tradizione poi, ha preso piede e radici diverse in base alle diverse parti del mondo, con a volte relative, ma spesso sostanziali differenze: le più interessanti e "diverse dalle nostre" si trovano nei paesi dell'est: La tradizione ungherese vuole che il Presepe si costruisca all'interno di una cassa a forma di chiesa o stalla e che sia trasportabile a mano. I personaggi che animano il presepe invece sono fatti di legno o carta o tutt'al più di ovatta e davanti a questa rappresentazione arde costantemente una candela votiva. Il Presepe russo è costruito su due piani, sul lato superiore vengono riprodotti i classici episodi della nascita del Cristo in una grotta mentre sul lato inferiore vengono riprodotte scene umoristiche di vita quotidiana e popolare. In Polonia, invece, tradizione vuole che il presepe abbia forma di una cattedrale ricoperta di carta stagnola colorata, si compone di tre parti: una superiore dove angeli annunciano il tanto atteso evento della nascita del bambino Gesù, in quella centrale viene raffigurata la grotta con il bue e l'asinello, e infine la parte inferiore è costituita da rappresentazioni di contadini polacchi insieme ai Re Magi. Per quanto riguarda la Slovenia, infine, in ogni casa contadina si costruisce un presepio che adornerà un lato della casa definito per questo “Sacro”.

Ma ovunque si vada, in qualunque posto ci si trovi durante il periodo di Natale il presepe rende magica ogni cosa con la sua presenza...

Consulta anche l'approfondimento sui Personaggi del Presepe

L'Albero di Natale: tra leggenda e tradizione..

L'Albero di Natale insieme al Presepe  è uno dei simboli più classici della tradizione Natalizia anche se, a dirla tutta, ha poco a che fare col rito prettamente religioso.


Esistono varie leggende che vogliono spiegarne l'esistenza.

Una delle tante narra la storia di un bambino, in un piccolo villaggio, che la Vigilia di Natale si recò nel bosco alla ricerca di un ceppo di quercia da bruciare nel camino, come voleva la tradizione, nella notte Santa. Si attardò più del previsto e, sopraggiunta la notte, non riuscì più a trovare la strada di casa....nel frattempo una fitta neve aveva cominciato a cadere...Camminando nella foresta la disperazione, il freddo e la stanchezza lo assalirono inesorabilmente, finché non trovò rifugi sotto l'unico albero della foresta ormai spoglia ancora verdeggiante: un abete. Stanco e affaticato, si raggomitolò sotto le fronde dell'albero che, intenerito, abbassò i suoi rami fino a far loro toccare il suolo in modo da formare come una capanna che proteggesse dalla neve e dal freddo il bambino. Il mattino dopo si svegliò e sentì le voci dei suoi concittadini andati a cercarlo, messi in allarme dalla sua famiglia che lo aveva atteso invano rientrare...e, uscito dal suo ricovero corse ad abbracciarli e a farsi abbracciare. Solo allora tutti si accorsero del meraviglioso spettacolo che si presentava davanti ai loro occhi: la neve caduta nella notte, posandosi sui rami frondosi, che la piana aveva piegato fino a terra. Aveva formato dei festoni, delle decorazioni e dei cristalli che, alla luce del sole che stava sorgendo, sembravano luci sfavillanti, di uno splendore incomparabile.

In ricordo di quell'episodio, l'abete viene usato come simbolo natalizio e da allora in tutte le case viene addobbato ed illuminato, quasi per riprodurre lo spettacolo che gli abitanti del piccolo villaggio videro in quel lontano giorno. Da quello stesso giorno gli abeti nelle foreste hanno mantenuto, inoltre, la caratteristica di avere i rami pendenti verso terra.

Un'altra leggenda un po' più fantasiosa narra che quando Gesù nacque anche gli alberi, come gli animali e come gli uomini, vollero offrirgli i loro doni per consolare la sua povertà. Solo l'abete non aveva ancora fatto la sua offerta: infatti non sapeva che cosa dare. « Che cosa posso offrire, io, al Bambino? » chiese agli altri. « Tu! » risposero « tu non hai nulla da offrire. I tuoi aghi aguzzi pungerebbero il bimbo, e le tue lacrime sono appiccicose di resina ». Il povero abete si sentì molto infelice e disse con tristezza: « Avete ragione. Non ho proprio niente che sia degno di essere offerto al Bambino ». Un angelo udì quelle parole; ebbe compassione dell'abete così umile e decise di aiutarlo. In alto, nel cielo, le stelle cominciavano a brillare. L'angelo chiese ad alcune di esse di scendere e di posarsi sui rami dell'abete...esse obbedirono e il grande albero ne fu tutto illuminato! Il Bambino Gesù lo vide e i suoi occhi brillarono di gioia. L'abete ne fu tutto felice. Molti anni dopo, le persone che conoscevano questa storia presero l'abitudine di far brillare in ogni casa, la vigilia di Natale, un abete carico di candele accese, come quello che aveva brillato davanti al presepio.

domenica 1 novembre 2009

Il Torrone di Natale



Difficoltà: Facile
Tempo di Cottura: N.P, (non pervenuto, i tempi sono basabili su ogni individuo, in quanto il torrone non ha bisogno di cottura.)
Ingredienti: 
  • Mandorle sgusciate: 400g
  • Miele: 250g
  • Nocciole sgusciate: 200g
  • Zucchero di canna: 150g
  • Uova: 2
  • Limone: 1
  • Scorze d'arancia candita: a piacere
  • Ostie
Modalità di Preparazione:

Ricetta per il Pandoro tradizionale




Difficoltà: Alta
Tempo di cottura: Qualche ora per la preparazione e 30 minuti per la cottura
Ingredienti (dose per 8 persone):

Ricetta per il Panettone tradizionale

Difficoltà: mediamente alta.
Tempo di cottura: Qualche ora per la preparazione e 50 minuti per la cottura in forno.
Ingredienti (dose per 6 persone):